Sono in tutto 97 le persone indagate per peculato nell’inchiesta sull’uso dei fondi destinati ai gruppi parlamentari della Regione nella scorsa legislatura.
Oltre ai 13 capigruppo Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Francesco Musotto, Rudy Maira, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza, Antonello Cracolici, Nicola Leanza, Paolo Ruggirello e Nicola D’Agostino, filtrano i nomi di alcuni degli altri indagati a cominciare dall’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo e dall’ex Presidente dell’Ars Francesco Cascio.
Spicca, poi, il nome del deputato nazionale, componente dell’antimafia e responsabile del welfare del Pd Davide Faraone, quello dell’attuale presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone seguiti poi da Nino Dina, Salvatore (Toto) Cordaro, Gaspare Vitrano, Massimo Ferrara, Franco Mineo, Giuseppe Lupo, Bernardo Mattarella, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Salvino Pantuso, Carmelo Curenti e Alessandro Aricò,
Il lungo elenco continua con una schiera di altri deputati di tutti i partiti politici: Francesco Calanducci, Paolo Colianni, Orazio D’Antoni, Antonio D’Aquino, Roberto Di Mauro, Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso, Riccardo Minardo, Fortunato Romano, Giuseppe Sulsenti, Giuseppe Arena, Marcello Bartolotta, Mario Bonomo, Raimondo Sciascia, Calogero (Lillo) Speziale, Miguel Donegani, Riccardo Savona, Roberto Ammatuna, Giuseppe Apprendi, Giovanni Barbagallo, Mario Bonomo, Roberto De Benedictis, Giacomo Di Benedetto, Giuseppe Digiacomo, Michele Galvagno.
Fra le persone sottoposte ad indagine anche l’attuale capogruppo del Pd A Baldo Gucciardi, insieme a Giuseppe Laccoto, Vincenzo Marinello, Bruno Marziano, Camillo Oddo, Filippo Panarello, Giovanni Panepinto, Francesco Rinaldi, Cristaudo, Giovanni Greco, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Antonino Scilla, Marco Forzese, Orazio Ragusa, Mario Parlavecchio, Salvatore (Totò) Lentini, Salvatore Giuffrida, Salvatore Cascio, Pippo Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Michele Cimino.
Un elenco destinato ad allungarsi ulteriormente così come l’elenco dei beni che sarebbero stati acquistati per attività extra istituzionali. in una consistente informativa della polizia giudiziaria alla magistratura si parla di borse Louis Vuitton, ma anche di automobili, cravatte, soggiorni in alberghi di lusso, pranzi e cene.
A tutti è contestato il reato di peculato