I sindacati autonomi della Regione Siciliana, Cobas-Codir e Sadirs, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori regionali, contestano il governo regionale e l’Ars per la norma approvata ieri sera che porterebbe al congelamento fino al 30 giugno di circa 12,8 milioni di euro, prelevando il 25% del salario accessorio di tutto il personale della Regione Siciliana (circa 18 mila unità di personale con stipendi di mille euro al mese per 5 mila unità, di 1.500 euro al mese per 7 mila unità, e di 1.800 euro al mese per 6 mila unità).
Se il dato diffuso in queste ore dovesse essere confermato nella stesura finale della legge per i segretari generali del Cobas-Codir, Marcello Minio e Dario Matranga, e del SADIRS, Fulvio Pantano significherebbe che “sarebbero messi in forse un quarto delle attività e dei servizi resi possibili proprio grazie al salario accessorio. E’ del tutto evidente, inoltre, come l’esecutivo regionale abbia intrapreso una politica miope di bastonamento continuo degli impiegati regionali che, con questa “Legge finanziaria 2014”, stanno ricevendo una vera e propria stangata, con l’ulteriore blocco di un anno del contratto economico (già votato) e con il rischio del taglio del 25% del salario accessorio”.
“Per non tacere del blocco dei pensionamenti – aggiungono i sindacati – con i requisiti pre-Fornero avviati nel resto d’Italia e stoppati qui in Sicilia. Il tutto mentre non si ha notizia di nessun congelamento per il salario accessorio degli uffici di gabinetto, mentre si ha invece notizia dell’aumento delle indennità dei capi-gruppo all’Ars”.