“Secondo varie indiscrezioni, Micron probabilmente annuncerà 400/500 esuberi su 1100 lavoratori di Catania, Agrate e Arzano, ma ancora i numeri ufficialmente non ci sono stati forniti”. Lo scrivono le Rsu dei lavoratori catanesi di Micron in lungo dossier inviato alla deputazione siciliana, al governatore Rosario Crocetta e al sindaco Enzo Bianco ed ai consiglieri comunali.
Nel documento, le Rsu ripercorrono le fasi travagliate della Micron Technology, una grossa multinazionale dei semiconduttori presente anche nel distretto dell’Etna Valley, iniziando proprio da quando “eravamo lavoratori della ST Microelectronics che però decise di vendere un ramo d’azienda (la divisione delle memorie), ovvero noi, alla Micron”.
Nella sede di Catania lavorano 320 dipendenti in uno degli edifici adiacenti al Modulo M6 di proprietà 3Sun/ST . Si tratta di personale ad elevata professionalità e scolarità, con un’età media di 40 anni ed un’anzianità lavorativa di circa 13.
“Nel 2013 – scrivono le Rsu – Micron ha deciso di attuare un taglio della propria forza lavoro a livello mondiale e quindi anche in Italia e a Catania. Tagli che verranno annunciati in Italia nei primissimi mesi del 2014”.
Secondo i rappresentanti sindacali le novità sul loro futuro potrebbero essere comunicate durante la prossima riunione al Ministero dello Sviluppo Economico, in programma per lunedì 20 gennaio. Un vertice al quale parteciperanno anche i sindacati e in cui serve anche la partecipazione della politica “per dare un segnale forte alle aziende coinvolte in questa vicenda e per costringere l’Esecutivo ad intervenire presso STMicroelectronics per non gettare nella disperazione più di 1000 lavoratori con le loro famiglie”.
Le Rsu spiegano che ‘Micron è un’azienda leader a livello mondiale dei semiconduttori che gode di ottima salute, non è assolutamente un’azienda in crisi e, grazie pure al contributo dei lavoratori catanesi, quest’anno ha raggiunto ottimi risultati e quindi non capiamo il perché di questi tagli’.
Nel loro appello le Rsu di Micron chiedono “che l’eccellenza presente nel distretto dell’Etna Valley non venga ancora una volta cancellata ed umiliata ed anzi possa essere ancora il fiore all’occhiello della Sicilia e dell’Italia tutta e una speranza per tutti i giovani ‘cervelli’ nostrani.
Nel dossier si auspica un intervento politico, nell’ottica dei finanziamenti previsti dalla UE sulla micro e nano elettronica, per portare la produzione in Europa dei semiconduttori dal 10% attuale al 20% entro il 2020.
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