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D’Alia loda Crocetta: “Dopo rodaggio inizia stagione delle riforme”

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“In questi primi nove dieci mesi, il governo regionale sta completando la fase di rodaggio. Ha fatto ciò che era in condizione di fare viste le situazioni disastrate della Regione siciliana”. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Giampiero D’Alia, oggi ad Acireale, nel catanese, dove sta partecipando ad un convegno ‘Etna, agevolazioni fiscali eruzione 2002, dietrofront del l’agenzia delle entrate’ in corso di svolgimento alla direzione generale del Credito Siciliano.

Parlando sempre dell’esecutivo regionale, il ministro dell’Udc ha aggiunto che “questo governo sta intervenendo e noi ci auguriamo che lo faccia in maniera sempre più dura ed efficace sul tema della legalità e della moralizzazione delle istituzioni pubbliche isolane che sono causa sia del disastro finanziario ed anche della caduta di immagine della nostra terra”.

“Ovviamente, adesso, dopo l’approvazione del bilancio e con tutte le difficoltà che ci sono state – ha proseguito- inizia la stagione delle riforme che si dovranno fare anche se sono impopolari. Su tutto questo ci riserviamo di fare una valutazione dopo che l’Ars avrà approvato quel famoso calendario dei lavori concordato dai capigruppo di maggioranza”.

D’Alia, a precisa domanda sull’effetto ‘annunci’ del governo siciliano ha risposto che “alcune cose Crocetta le ha già fatte e altre dovranno essere ancora realizzate ma non possiamo chiedere ad un governo che si è insediato da qualche mese di risolvere questioni che in questa terra ci sono da più di venti anni”.

Rispondendo, invece, ai cronisti presenti che gli chiedevano di commentare l’impegno del suo partito in questa delicata fase del Paese, D’Alia ha detto che “noi abbiamo fortemente lottato in questi anni per un sistema politico che fosse stabile e che creasse una democrazia dell’alternanza normale. Le ultime elezioni politiche hanno dimostrato che il bipolarismo così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni e’ fallito miseramente creando danni seri al sistema Paese. Bisogna costruirne uno nuovo’’.

“L’obiettivo politico che l’Udc si era prefissato – ha continuato D’Alia – era quello di cambiare radicalmente il sistema politico. Questo obiettivo e’ stato raggiunto. La nascita di un governo di larghe intese é un fatto positivo perché e’ un governo che più che concentrarsi sulle risse politiche, si sta concentrando sui problemi economici e sociali degli italiani, con tutte le difficoltà che abbiamo davanti”.

“Ora – ha evidenziato D’Alia – bisogna costruire un nuovo sistema politico. Il lavoro che l’Udc si vuol dare è questo: costruire un’area politica che dia voce ai moderati italiani, che lo faccia ancorato alla tradizione del Partito Popolare Europeo, che lo faccia in quest’anno che ci separa dalle elezioni europee”.

Il ministro della Funzione pubblica e’ intervenuto anche sulla crisi e sulla tenuta del governo Letta. ’’Dobbiamo essere consapevoli – ha affermato- che non siamo fuori dal tunnel. Siamo a meta’, si vede la luce ma il percorso va continuato per cui ci sembra singolare che mentre il governo lavora con tanta difficolta’ per allentare la pressione fiscale sul ceto medio, per sostenere chi ha perso il lavoro ed intervenire nel Mezzogiorno a favore dei giovani disoccupati, per lottare contro le poverta’, ci sia chi si faccia quattro conti all’interno del Pd e del Pdl, per tentare di far saltare questo governo. Mi sembra che questi abbiano una visione surreale della politica e delle istituzioni che dovrebbero accantonare’’.

’’Noi – ha ammesso D’Alia – abbiamo superato la crisi violenta che un anno e mezzo fa ha portato alle dimissioni del presidente Berlusconi e alla nascita del Governo Monti. Quest’anno e mezzo sono costati tantissimi sacrifici agli italiani, che gli italiani si sarebbero potuti risparmiare se la politica negli ultimi dieci anni avesse prodotto quelle riforme strutturali, anche impopolari, che comunque sarebbero servite al Paese’’. ’’Oggi, dopo l’uscita dalla procedura di inflazione da eccesso di deficit – ha ribadito D’Alia – l’Italia si trova in una condizione migliore di un anno fa e deve pensare a politiche economiche di crescita e di sviluppo, che non si fanno solo in Italia ma si fanno anche con il concorso dell’Europa’’. ’’L’iniziativa – ha concluso- del presidente Letta, che ha portato ad aprire una fase nuova a livello di Unione europea ad esempio in materia di politiche per la lotta alla disoccupazione giovanile, fanno parte di questo nuovo contesto’’.


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