Non regge. E’ inutile. Inutile nascondersi dietro qualifiche o funzioni. Lo scandalo dei portaborse o ‘collaboratori colf’ all’Assemblea regionale siciliana coinvolge se non travolge anche i grillini. Ed ha un gran bel dire il capogruppo del M5S a Montecitorio, Riccardo Nuti che nel gruppo parlamentare dei siciliani sono stati assunti solo “collaboratori veri” mentre altrove i contratti sono stati fatti ai/alle colf o presunti tali.
Non regge perché se una settimana fa, il Blog di Beppe Grillo ha linkato in un articolo di Giancarlo Cancelleri il nostro pezzo sui contratti da collaboratori personali dei deputati, non può sfuggire a nessuno – nemmeno ai rappresentanti parlamentari del Movimento 5 Stelle – che lo scandalo delle assunzioni all’Ars non sta solo nelle qualifiche o negli inquadramenti contrattuali.
Sta – e non ce lo toglie nessuno dalla testa – nella corsa a perdifiato verso l’assunzione dell’ultima ora che ha consentito anche ai parlamentari pentastellati - fra gli altri – di dotarsi di 26 portaborse usufruendo del periodo “finestra” che garantisce i contrattualizzati all’Ars entro il 31 dicembre del 2013.
Ribadirlo non può fare scandalo né attrarci le antipatie di chi onestamente deve riconoscere che si è trattato di un escamotage che ha consentito a tutti di garantirsi un rimborso di 3180 euro a deputato per stipendiare i propri collaboratori. Bravi, bravissimi non c’è dubbio. Ma comunque assunti all’ultimo momento. Per non lasciare nessuna strada intentata. Fino alla chiusura del rubinetto dei rimborsi che sarà attuata, dando esecuzione al decreto Monti, nel 2017.