“Non è un mistero che potrei aderire al Partito democratico”. Queste le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, riferite dal quotidiano La Repubblica. Dopo la partecipazione del sindaco e del suo movimento, Mov 139, alle primarie dell’8 dicembre, che hanno dato la vittoria al sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il primo cittadino del capoluogo siciliano si sbilancia, ed è la prima volta. Non un semplice appoggio, ma un vero e proprio ingresso nelle file democratiche, insieme ai suoi fedelissimi.
La mossa di Orlando smuove un pò le acque in vista di due appuntamenti cruciali, il congresso regionale dei dem e le elezioni per il rinnovo dell’Anci Sicilia. Orlando ha deciso di candidarsi alla presidenza dell’Anci, ottenendo già l’appoggio del sindaco di Catania Enzo Bianco. Adesso anche il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo ha deciso di sponsorizzare il primo cittadino palermitano, interessato ad ottenere il suo sostegno in caso di ricandidatura alla segretaria, sempre che Lupo non accetti la poltrona di assessore regionale, dopo il rimpasto del governatore Crocetta, ipotesi questa sostenuta con forza dal coordinatore dei renziani Davide Faraone.
Nonostante la sua maggioranza abbia perso qualche pezzo, in molti potrebbero seguire Orlando, come Nadia Spallitta, ma è in giunta che si gioca la partita vera. Con l’ingresso del sindaco nel Pd, il rimpasto sarebbe necessario, con il cambio necessario di alcuni assessori.
Intanto sulla possibile adesione del primo cittadino, il promotore della mozione congressuale regionale “#ricominciamo dalla Sicilia” Antonio Ferrante, renziano della prima ora, non chiude la porta, ma mette dei paletti. “Se davvero vi è la volontà da parte del sindaco di Palermo di aderire al Pd, è necessario che – prima di discutere di giunte, rimpasti, ma soprattutto di strategie precongressuali – si condivida un progetto e un programma nuovo per la città”.
“In questi anni – continua Ferrante – mi sono spesso confrontato con l’amministrazione palermitana su temi importanti per la città, ricevendo la sensazione che si navigasse a vista, con gli esiti disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti. Qualora dovesse formalizzarsi l’adesione di Orlando, sarò lieto di condividere anche con lui il nostro progetto, come spero che il Pd sappia riscrivere un nuovo percorso per Palermo, basato sulle competenze e sulla partecipazione”.
“Sarebbe devastante – conclude Ferrante – per i nostri sostenitori l’idea che questo piano di adesione si tratti dell’ennesimo ribaltone ispirato a interessi di corrente. Getteremmo via il risultato fantastico delle primarie e l’entusiasmo che ne è conseguito”.
ddg