E’ ancora giallo sul delitto del cimitero di Catania dove, martedì scorso, è stata uccisa Maria Concetta Velardi, la vedova di 59 colpita a morte in testa con un grosso masso.
C’è una pista passionale: la donna dopo avere perso il marito, tempo fa, aveva subito un asfissiante corteggiamento da parte di un uomo più grande di lei. Ma anche la teoria che porta ad un litigio finito malamente tra lei e un vicino di tomba con cui c’era stato un alterco pesante.
E poi il figlio della donna, Angelo Fabio Matà, che potrebbe risultare fra i sospettati anche se apparentemente non c’è un movente sufficientemente logico e il sottufficiale della Marina ha un alibi di ferro. Proprio l’ipotesi di coinvolgimento che viene fermamente allontanata dall’avvocato Giuseppe Lipera, legale dell’uomo che dice: “Lo escludo nel modo più assoluto – dice –. Noi stiamo indagando ed anche bene, ad oggi posso escludere che possa essere un omicidio commissionato considerata l’arma adoperata, una pietra… ”
Sull’omicidio di Maria Concetta Velardi è stato ingaggiato dalla famiglia un investigatore privato che sta lavorando a stretto contatto con lo studio legale Lipera.
Gli investigatori della squadra mobile di Catania, intanto, stentano nel proseguire le indagini e aspettano l’esito dell’autopsia che sarà effettuata tra lunedì pomeriggio e martedì mattina: servirà ad accertare innanzi tutto l’orario preciso dell’aggressione a colpi di pietra, e dunque gli investigatori potranno ricostruire tutti i passaggi compresa la posizione del figlio che ha detto di essersi allontanato dal cimitero per prendere un caffè, luogo dove poi è ritornato.
Stamattina in tribunale il pm titolare dell’inchiesta Guseppe Sturiale ha deciso di far effettuare anche una tac sul corpo senza vita della signora Velardi, sarà utile per capire se la donna sia stata picchiata se insomma sul suo corpo ci sono lesioni interne. L’omicidio di Maria Velardi al momento è il fascicolo di un’inchiesta senza indagati, contro ignoti. E’ numero 137del 2014.