“La cancellazione del Maas di fatto farebbe fare un passo indietro alle filiere orto-ittico e florovivaistica”, è il commento del presidente dei Mercati agroalimentari siciliani, Emanuele Zappia, all’emendamento contenuto nella Finanziaria regionale, in discussione all’Ars, che prevedrebbe l’accorpamento delle partecipate della Regione, riducendole a nove. La questione è stata momentanea accantonata in attesa di un’analisi dell’Aula che potrebbe avvenire in giornata.
Secondo Zappia il Maas è “stato erroneamente identificato come una delle tante partecipate regionali, ma in realtà è una società per azioni che vive seguendo i dettami del codice civile, pertanto non riceve dalla Regione denaro per il funzionamento e dunque non incide sul bilancio regionale”.
I Mercati agroalimentari siciliani hanno sede a Catania e contano undici dipendenti, tuttavia, come rileva Zappia in una nota, “consente lo svolgimento delle attività commerciali ad oltre cento aziende con ricaduta su un indotto stimato di oltre 5 mila aziende e un fatturato che si aggira su oltre cinquecento milioni di euro”.
Il presidente del Maas considera ‘un danno enorme’ il “cambio di strategia nel settore agro-alimentare che perde così la sua valenza strategica pur determinando in Sicilia oltre il 30 per cento del Pil”.
Zappia fa quindi appello alla deputazione siciliana affinché il Maas venga opportunamente considerato, perché “questioni del genere non possono essere certo affrontate con semplicistici emendamenti, ma andrebbero riviste con più articolati procedure civilistiche o disegni di legge”.