Sospesa la protesta degli operai dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese e dell’indotto che stamattina hanno occupato l’autostrada Palermo-Catania, già bloccata ieri mattina, e la stazione ferroviaria di Fiumetorto. I metalmeccanici sono stati convocati dal prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, per le dieci di domani.
“Probabilmente il prefetto vuol far da tramite tra noi e il ministero” ha detto Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm. Per il furuto del sito industriale al momento non c’è alcun progetto e le maestranze, in cassa integrazione fino a giugno, temono che da aprile possano cominciare i licenziamenti.
Gli operai della Fiat e dell’indotto hanno bloccato l’autostrada A19 Palermo-Catania
La decisione di mettere in atto le due azioni di protesta è stata presa stamattina nel corso dell’assemblea che si è svolta stamattina davanti ai cancelli dell’ex sito industriale siciliano. I metalmeccanici temono per il loro futuro dal momento che nessuna soluzione per un rilancio dell’area finora è stata individuata dal tavolo ministeriale.
Il sindacalista ha ricordato che “nel dicembre del 2009, dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento da Palazzo Chigi, sono partiti centinaia di tavoli e noi pedissequamente abbiamo avallato tutte le iniziative messe in campo per la reindustrializzazione del sito. Oggi -ha proseguito Comella- dopo il fallimento di Invitalia, ci ritroviamo alla scadenza della cassa integrazione in deroga e degli ammortizzatori sociali e i licenziamenti diventano ormai inevitabili, come lo sono stati per l’indotto.
Per questo, in seguito alle notizie di un potenziale rilancio di Fiat, dopo l’accordo con Chrysler, chiediamo alla politica di unire le forze e di ritornare al tavolo del 2009 di Palazzo Chigi. Il governo nazionale -ha concluso- deve fare la sua parte, convocando l’Ad Marchionne, i sindacati e i rappresentanti della politica regionale per ripartire da quello che puo’ essere un tavolo concreto per il rilancio di Termini”.