Hanno scavalcato il muro di cinta che da nel parco della Favorita. Hanno percorso il bordo della vasca esterna. Poi hanno sfondato la vetrata e sono entrati nell’impianto in viale del Fante. Erano in quattro. Due ragazzi e due ragazze. Avrebbero fatto il bagno. Hanno buttato nella vasca una bicicletta di un custode.
Poi si sono diretti nella stanza della cassa. Qui per causa ancora da accertare in un cassetto hanno trovato 17 mila euro. Li hanno presi e sono scappati. Tutto filmato dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. Per questo furto il Comune ha avviato un’indagine interna.
Un dipendente dell’ufficio cassa della piscina comunale è stato sospeso. Un secondo che si trova in ferie sarà sospeso nelle prossime ore. Sono tanti i punti da chiarire in questa vicenda al vaglio degli agenti della polizia che dalla mattina del sette gennaio stanno visionando i filmati.
I primi responsabili di questo colpo sono stati individuati, ma secondo quanto accertato dall’assessore agli impianti sportivi Cesare Lapiana potrebbero non essere i soli.
“Abbiamo aperto un indagine per capire come mai i soldi di quasi un mese di incassi si trovavano all’interno di un cassetto e non nella cassaforte – dice l’assessore – Una leggerezza che non può essere tollerata. Per questo abbiamo dato la massima collaborazione alla polizia per chiarire l’episodio”.
E ieri siamo stati nell’impianto. Ad accompagnarci il responsabile dell’impianto Gioacchino Galizzi. Secondo alcune indiscrezioni l’intero ufficio cassa, dove pagano non solo gli utenti della piscina, ma anche dello stadio delle Palme, verrà riorganizzato. Alcuni dipendenti fanno notare che la porta d’ingresso dell’ufficio cassa non ha alcuna protezione. E dire che lì circolano anche 50 mila euro al mese. In alcuni mesi anche di più.
“Sono venuti a prendere le misure per mettere le grate nella porta – dicono – ma nessuno mai è venuto ad installarle. Come si dice a Palermo dopo che Santa Rosalia l’hanno rubata gli hanno messo le grate. Speriamo che sia la volta buona. Anche perché l’unica cosa che blocca l’accesso è un semplice lucchetto fissato con due occhi a vite”.
I paradossi all’interno dell’impianto sono diversi. “Piove sempre dentro l’impianto – dicono altri impiegati che hanno esperienza di lavori edili – Nel tetto mettono sempre la guaina di gomma in una struttura in metallo. Sanno tutti che non serve a nulla e presto tornerà sempre a piovere eppure continuano a farlo. Ci sono altri materiali da utilizzare”.
L’ultima chicca all’uscita. Gli infissi montati della porta esterna sono stati installati al contrario. La parte che si può rimuovere per togliere i vetri si trova all’esterno. In questo modo per entrare è semplicissimo. Basta togliere i fermi del vetro togliere le guaine e il vetro dell’infisso viene tolto come nulla. Poi tutto viene rimontato senza che nessuno scopre nulla.
“Quest’impianto è stupendo – dice Galizzi – stiamo lavorando per rilanciarlo. Io sono qui almeno 12 ore al giorno. Si inizia alle sei per finire alle 22. Vogliamo dare il massimo per fare funzionare la struttura. Noi ci stiamo impegnando, so per certo che anche l’amministrazione punta al rilancio della piscina. Ogni fine settimana ci sono tante iniziative che richiamano tantissimi appassionati. Speriamo che da questa brutta storia si possa ripartire per non fare gli errori del passato”.