L’inchiesta che ha portato in manette cinque persone tra cui due finanzieri è scattata a maggio di quest’anno. A fare scattare le indagini un imprenditore e un professionista che si sono presentati al comando della Guardia di Finanza e hanno raccontato di un’ anomalo controllo fiscale.
I due hanno raccontato di essere stati avvicinati da un vetraio Silvio Greco originario di Agrigento e da Gabriele Specchiarello, impiegato presso una ditta. Hanno raccontato che i due gli avevano prospettato che da lì a poco sarebbe potuto arrivare un controllo fiscale che avrebbe portato a guai seri.
I due avevano rassicurato il professionista e l’imprenditore che c’era la possibilità di mettere tutto a posto. Per rendere tutto credibile dopo qualche giorno si sono presentati i tre finanzieri: Ferdinando Rinaldo, 49 anni, Felice Monterosso, 44, e Tobia Imparato, 43, che avrebbero messo in scena “un finto e approssimativo controllo fiscale”.
Poi i tre appuntati avrebbero confermato che ci sarebbe stata la possibilità di sistemare tutto. Il comando provinciale della finanza ha fatto presentate la denuncia ai due e sono scattate le indagini coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi, che sono culminate con i cinque arresti.
Gli stessi finanzieri hanno immediatamente accertato che i tre non erano addetti alle verifiche fiscali: Rinaldo e Monterosso sono impiegati amministrativi, mentre Imparato lavora al settore Navale. Nel corso delle intercettazioni e pedinamenti sono emerse le responsabilità che hanno portato agli arresti.