E’ caccia in tutta Italia, con un imponente dispiegamento di uomini delle forze dell’ordine, a Bartolomeo Gagliano, il serial killer originario di Nicosia, detenuto presso il carcere Marassi di Genova che è evaso oggi durante un permesso premio.
Bartolomeo Gagliano, 55 anni, è considerato un personaggio molto pericoloso. Ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Nato in Sicilia, si è trasferito da bambino a Savona, dove ben presto ha iniziato la sua carriera criminale
Il suo primo omicidio risale al 1981. A Savona uccide sfondandole il cranio con una pietra, una prostituta tossicodipendente 29 enne, Paolina Fedi, sua amante. La donna aveva minacciato di rivelare la relazione clandestina alla fidanzata ufficiale dell’uomo. Gagliano viene condannato a 8 anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino in quanto ritenuto incapace di intendere e di volere.
Proprio nella struttura toscana Gagliano conosce quello che diventerà il suo complice, il coetaneo sardo Francesco Sedda, tossicodipendente sieropositivo. In occasione di una licenza premio, Gagliano tenta di evadere, sequestrando alcune persone durante la fuga, ma viene arrestato e riportato al manicomio criminale da dove fugge nuovamente, insieme a Sedda, l’11 gennaio 1989.
Dopo poco meno di un mese Gagliano e Sedda uccidono due transessuali: il primo, con un colpo di pistola in bocca, l’uruguayano, Nahir Fernandez Rodriguez. A San Valentino, la seconda vittima, il travestito 34 enne Francesco Panizzi, tossicodipendente conosciuto come “Vanessa”.
Il 15 febbraio, il giorno successivo, i due si rendono protagonisti del tentato omicidio, questa volta di una donna, la prostituta Laura Baldi. Nonostante il colpo di pistola in bocca, la donna riusce a sopravvivere. Alcuni giornali ricevono la telefonata di un uomo che rivendica i delitti, annunciando che avrebbe sterminato le prostitute che trasmettono l’Aids.
La carriera criminale di Gagliano termina il 21 febbraio dello stesso anno: fermato a un posto di blocco, viene riconosciuto e arrestato, e poco dopo si costituisce anche il complice. Rimandati all’ospedale psichiatrico nella stessa cella, i due evadono più volte, mettendo a segno furti, violenze e rapine.
Nel 1994 il compagno di scorribande Sedda muore a 36 anni a Montelupo Fiorentino. Gagliano viene trasferito al carcere genovese di Marassi, dove è rimasto fino a oggi dovendo scontare la pena residua di un anno.
Stamane alle 6, è uscito dalla casa di sua madre a Savona e ha bloccato la Fiat Panda chiara di un commesso che stava facendo delle consegne in città. Gli ha puntato contro la pistola e lo ha costretto a raggiungere Genova. E’ salito in auto trascinandosi dietro tre borse. Giunti in via De Marini, a Sampierdarena, ha fatto scendere il commesso ed è fuggito con l’auto.
Intanto stanno suscitando indignazione le parole del direttore del carcere che oggi ha dichiarato di non conoscere la carriera criminale di Gagliano, e di aver creduto che fosse semplicemente un rapinatore.
“Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Inutile negare che questo rischia di essere un duro colpo a quanto stiamo facendo per rendere il carcere un luogo più civile e in grado di assolvere alla propria funzione rieducativa”: questo il commento del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.