Resta davanti alla corte d’assise di Palermo il processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha stabilito la stessa Corte che ha respinto tutte le eccezioni di incompetenza sollevate dai legali dei dieci imputati: ex politici, ufficiali dell’Arma, capimafia e Massimo Ciancimino. Respinta anche l’istanza dell’ex ministro Nicola Mancino, imputato di falsa testimonianza, che aveva chiesto lo stralcio della sua posizione e la trasmissione degli atti al tribunale dei Ministri.
Intano il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, stamattina a margine della presentazione del Patto della Legalità nei locali della Camera di Commercio del capoluogo siciliano, tra Ente camerale e ordini professionali, ha detto: ”Abbiamo debitamente registrato le dichiarazioni di Riina e le abbiamo versate nelle opportune sedi processuali. La valutazione verrà fatta in dibattimento, non possiamo enfatizzarle. Sarebbe assurdo pensare che Riina si sia deciso a collaborare. Sono dichiarazioni che hanno un forte interesse processuale”.,
“Non sono al corrente di specifiche iniziative per il 19 luglio – ha aggiunto Messineo sulla commemorazione della strage di Via D’Amelio. – Occorre tenere separati i due fatti: la commemorazione di Paolo Borsellino da un processo in corso di celebrazione. Il processo è una attività giudiziaria che deve svolgersi con la necessaria serenità e nel quale sono oggetto di accertamento i fatti che si svolsero tra il ’92 e ’93. La commemorazione è un fatto emotivo che coinvolge tutti”.
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