“Non esiste alcun lager né campo di concentramento. E’ il protocollo da seguire“. All’indomani della diffusione delle immagini shock sul trattamento riservato ai migranti del Cspa di Lampedusa, l’amministratore delegato della cooperativa che gestisce il centro di accoglienza difende l’operato della struttura in un’intervista al Corriere della Sera.
“Il filmato che s’è visto in tv falsa tutto – spiega Cono Galipò -. Non potete metterci alla gogna per qualche sequenza. La realtà è un’altra”.
Il responsabile di “Lampedusa Accoglienza” precisa che il tipo di trattamento sanitario e le modalità di esecuzione sono “una consuetudine praticata a loro difesa”. I migranti vengono condotti all’interno di un container, denudati e spruzzati con il benzoato di benzina, per evitare l’insorgere di particolari malattie. Una procedura che non può essere compiuta in altri luoghi più adatti e discreti, afferma Galipò, “perché abbiamo un container con appena 16 bagni, dove venivano ospitate 300 persone”.