Riunione operativa ieri per i procuratori della Repubblica di Catania, Ragusa e Siracusa che si sono riuniti a Siracusa, nel Palazzo di Giustizia, assieme ai magistrati componenti i gruppi di lavoro per il contrasto dei reati sull’immigrazione clandestina, per analizzare sia lo stato attuale delle indagini che le prospettive future.
“E’ stato rilevato unanime consenso sulle metodologie da impiegarsi in relazione al delitto di associazione e a quello di favoreggiamento dell’immigrazione – si legge in una nota diffusa dalla Procura di Catania – Sono stati analizzati approfonditamente i profili di comune interesse riguardanti la giurisdizione, con riferimento all’applicazione delle convenzioni internazionali in materia, anche in questo caso raggiungendosi unanimità di vedute. Si è avuto, infine, un proficuo scambio di informazioni e di notizie sui procedimenti in corso e un’analisi sulle prassi applicative”.
“Al tempo stesso – continua la nota – si è preso atto delle gravi difficoltà che le Forze dell’Ordine e le strutture di accoglienza devono affrontare per poter svolgere il loro lavoro . Ciò si riflette in primo luogo sulle condizioni di assistenza ai migranti; vi sono però anche riflessi sulla possibilità di esercitare utilmente l’azione penale, derivanti sia dalla previsione come reato dell’immigrazione (il che comporta l’obbligo di assistenza difensiva e la necessità di esaminare i migranti con le garanzie difensive), sia dal rapido allontanamento degli stessi, privi di adeguato sostegno. Tale ultimo fenomeno vanifica la possibilità, ad esempio, di espletare utilmente l’incidente probatorio e di consolidare il quadro probatorio nei confronti dei trafficanti”.
Le Procure del distretto di Catania infine confermano il loro impegno prioritario per assicurare la punizione di coloro che sfruttano a fini di lucro il dramma della migrazione da luoghi di conflitto o di miseria.