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Sabato la manifestazione di Cisl: “Chiediamo al governo svolta storica”

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La Sicilia sta affondando sotto il peso di sprechi, clientele, e disorganizzazione. Per questo è necessario scendere in piazza. Dopo la spaccatura tra i sindacati confederali, con Cgil e Uil che hanno manifestato lo scorso venerdì, adesso è la volta della Cisl che ha organizzato una grande mobilitazione regionale che punta l’accento sulla necessità di coniugare sostegno alla povertà, crescita e risanamento del sistema economico regionale.

Sabato una grande catena umana – il sindacato parla di oltre 6 mila partecipanti in arrivo da tutta la Sicilia – congiungerà palazzo d’Orleans, sede del governo regionale con palazzo dei Normanni, dove si riunisce l’Assemblea regionale. Tra le richieste avanzate a governo, parlamento e partiti regionali, il coraggio di sancire una rottura con il passato capace di evitare il fallimento economico, sociale e amministrativo della Sicilia con nuovi investimenti per il lavoro, il sociale e gli enti locali.

Maurizio Bernava, segretario generale Cisl Sicilia, alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione chiarisce che nella rottura con Cgil e Uil “non c’è nessun intento polemico ma una questione di priorità. In Sicilia – aggiunge – siamo oltre lo stato di emergenza. Crediamo che una strada da percorrere immediatamente sia quella di iniziare a spostare risorse dai settori controllati dalla politica, come la Formazione e le Politiche sociali, a quelli che necessitano di un intervento immediato che non si può più rimandare, quali i servizi socio-sanitari, l’edilizia scolastica, il precariato”.

Nella gestione della spesa poi, l’inversione di rotta è necessaria più che mai. Bernava fornisce qualche dato: quest’anno il Pil in Sicilia è calato ancora, ben del 4% rispetto al 2012, come la domanda delle famiglie, esattamente del -3,5%.

Una situazione più che negativa le cui cause vengono dal segretario della Cisl presto indicate: “Milioni di euro sono stati per decenni risucchiati dalla politica. E’ inutile che ci prendiamo in giro, basta con i ritualismi ed i soliti discorsi. Tutto questo l’ho riferito al governatore Crocetta, mi sembra che abbia capito. Mi aspetto da parte sua un intervento deciso per cambiare le cose”.

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