Quantcast
Channel: Home - BlogSicilia - Quotidiano di cronaca, politica e costume » Edilizia privata, a Palermo al via dal 15 luglio le pratiche online
Viewing all articles
Browse latest Browse all 13921

“Il lavoro sia priorità del Paese” L’allarme di Landini da Palermo

$
0
0

“La vera priorità di questo Paese è difendere il lavoro che c’è e porsi il problema di come creare nuovi posti di lavoro. C’e’ bisogno di riprendere gli investimenti, pubblici e privati, e di indicare una linea di politica industriale di riforma vera”.

Il segretario generale della Fiom Cgil Maurizio Landini, oggi a aPalermo per il seminario dal titolo “Lavoro, Legalita’, Europa” organizzato dalla Fondazione intitolata a Claudio Sabattini e dalla Fiom nazionale per ricordare lo storico leader della Fiom scomparso 10 anni fa, chiede la governo nazionale di mettere il lavoro al centro dell’agenda. All’inizitiva hanno partecipato tra gli altri, Marco Assennato, Rita Borsellino, Francesco Forgione, don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Giovanna Marano.

Duro, radicale, combattivo, leale e con un unico obiettivo: la difesa e il riscatto dallo sfruttamento capitalistico dei lavoratori e delle lavoratrici. Sono i tratti umani di Claudio Sabattini, considerato tra i protagonisti della storia del sindacalismo italiano e ricordato, a dieci anni dalla sua morte, a Palermo dalla Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, di cui è stato segretario generale oltre ad avere ricoperto diversi incarichi, guidando anche la federazione siciliana dal luglio del 2002 fino alla sua scomparsa. Gianni Rinaldini, ex leader generale della Fiom, ha ricordato l’arrivo in Sicilia di Sabattini, citando alcuni aneddoti.

“Il paradosso di questa situazione – ha proseguito – è che in tanti teorizzano che il problema del nostro Paese sia cancellare i diritti, la Costituzione, la magistratura. Credo che per uscire dalla crisi bisogna al contrario dare piena applicazione alla Costituzione, e bisogna ripensare un modello sociale che in questi anni e’ arretrato. La manifestazione che abbiamo organizzato per il 12 ottobre a Roma -ha concluso- vuole essere, invece, un momento per difendere la democrazia”.

Il leader della Fiom ha parlato anche della questione Fiat. “Quello che sta facendo la Fiat in questo Paese viene lasciato fare anche per un’assenza del governo. Sulla vertenza di Termini Imerese la Fiat non puo’ tirarsi fuori, non e’ una vertenza che può concludersi quest’anno licenziando. Intanto, bisogna avere altro tempo, un altro anno di cassa integrazione. A partire dai prossimi giorni dovrebbe esserci una convocazione al ministero per arrivare a una soluzione industriale e occupazionale per quell’area”.

“La Fiat non può fare lo spettatore di chi ha deciso di chiudere e andarsene – ha aggiunto -. Quello che sta succedendo a Termini Imerese sta succedendo anche altrove”. Per Landini in Italia “l’intero sistema industriale di produzione dell’auto rischia di essere ridimensionato”. “Quella della Fiat di Termini – ha concluso – non e’ una vertenza locale e come Fiom vogliamo metterla all’interno di un’idea piu’ generale di intervento e di politica industriale pubblica e di responsabilita’ sociale delle imprese che non possono permettersi di chiudere e andarsene scaricando i costi su di noi”.

In merito allo smantellamento del relitto della Costa Concordia, conteso tra i cantieri di Palermo, Genova e Piombino, Landini denuncia “il tentativo di mettere in contrapposizione i lavoratori. Questo vale per i cantieri di Palermo come vale per gli stabilimenti di qualunque altro gruppo. Credo che il compito del sindacato sia di impedire che ci sia una competizione tra i lavoratori”.

E sul governo Letta il giudizio è netto. “Siamo di fronte a un governo delle larghe intese che in realta’ non e’ d’accordo su nulla, siamo di fronte a un immobilismo e al fatto che si sta discutendo di come salvare un signore che e’ stato piu’ volte condannato dai tribunali italiani”. Lo ha detto il leader della Fiom Maurizio Landini a margine di un incontro organizzato dal sindacato a Palermo. “Trovo che sia un fatto inaccettabile perche’ rischia di mettere in discussione la democrazia del nostro Paese – ha aggiunto -. Penso che i livelli di disoccupazione e i posti di lavoro che si stanno perdendo rischiano di mettere in discussione la tenuta sociale di questo Paese”.

“Aumentate l’Iva sarebbe assolutamente sbagliato perché è un modo per far pagare ancora un volta le persone che stanno peggio di questo Paese. La ricaduta sarà un nuovo aumento dei prezzi e con i livelli di salari attuali sarebbe inaccettabile”. “Questo -aggiunge- è un effetto delle scelte che hanno fatto anche sull’Imu, cedendo al ricatto di Berlusconi, senza sapere dove prendere le risorse con il rischio che a pagare siano gli affittuari”.

 

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 13921

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>