La Polizia di Bologna, a conclusione di un’indagine avviata a marzo in collaborazione con il Servizio centrale operativo della Polizia (Sco) e con il personale della Divisione Interpol, del Settore Polizia di frontiera e di personale della sezione catturandi della Squadra Mobile, ha arrestato il pregiudicato siciliano Giovanni Costa, ricercato perchè condannato a 12 anni per reato continuativo. L’uomo si trovava nella Repubblica di Santo Domingo.
Nato a Villabate, in provincia di Palermo, insieme con la ex moglie Giuseppa Pandolfo, avrebbe ‘ripulito’ i proventi di attivita’ di affiliati a ‘Cosa Nostra’ attraverso una truffa finanziaria, organizzata in Sicilia da Giovanni Sucato, trovato carbonizzato nella sua auto, nel 1995. Gia’ sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Bologna per 5 anni, Giovanni Costa risulta ex titolare e amministratore unico del cantiere navale ‘Mochi Craft’ di Pesaro e della controllata ‘Poliver Srl’ di Fano.
Possedeva anche societa’ immobiliari, assicurative e di costruzioni e, attraverso altre societa’ immobiliari, era titolare di diversi appartamenti nel villaggio turistico ‘Porto Rosa’ di Furnari (Me), nell’isola di Vulcano e a Villabate. Nel 2001 la Procura di Palermo, a seguito delle rivelazioni di alcuni pentiti, lo accusava di avere ‘riciclato’ una somma di denaro, stimata in circa 900 miliardi di vecchie lire, di provenienza mafiosa, ritenendolo interno alla cosca riconducibile alla famiglia di ‘Portanuova’, facente capo a Pietro Aglieri, per il tramite dei capi famiglia Salvatore e Vincenzo Montalto di Villabate.
Nel 2004 era stato sottoposto alla misura preventiva della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Bologna, con contestuale sequestro di tutti i beni, da parte del locale Tribunale. L’imprenditore dovrà rispondere dei suoi rapporti con Renato Schifani, per il quale avrebbe lavorato all’inizio degli anni Novanta come consulente in una delle sue società.
Grazie a intercettazioni telematiche e al monitoraggio delle carte di pagamento, l’uomo e’ stato localizzato, in dettaglio, in localita’ La Romana. Il latitante, espulso dal Paese sudamericano, è giunto alle 17 di ieri in Italia all’aeroporto di Fiumicino e condotto nel carcere di Civitavecchia.