Partiamo dagli inamovibili: Lucia Borsellino e Luca Bianchi. E forse anche Nelli Scilabra. Su questi assessori il presidente Crocetta non accetta contestazioni, blindando così la sua azione di governo.
Continuiamo con gli uscenti sicuri: Nino Bartolotta, senza più santi in paradiso, è destinato a scomparire. Ester Bonafede, accusata da tutti di scarsa incisività nell’azione di governo del suo assessorato, potrebbe non essere difesa abbastanza dall’Udc, partito di riferimento dell’assessore al lavoro. Sulla stessa “barca” ballerina si trova anche l’ultima arrivata della giunta, Mariarita Sgarlata, marcata Megafono di Crocetta nominata nello stesso giorno in cui la segretaria bergamasca Michela Stancheris è stata promossa al Turismo.
Su tutti gli altri incombe il peso di un rimpasto di deleghe per fare posto ad almeno due nuovi assessori Pd - il segretario regionale Giuseppe Lupo e l’ex capogruppo Antonello Cracolici oltre – forse – a un esponente di area renziana (solo dopo che i rottamatori di Sicilia avranno scelto il proprio candidato alla segreteria regionale purché con buone chances di successo), ad un assessore di Articolo 4 e ad un altro dei Democratici riformisti, costola “ribelle” del Pd siciliano.
E sulle ambizioni di alcuni di questi partiti ci sono certezze assolute: Articolo 4 di Lino Leanza punta certamente all’assessorato al Lavoro, quello ricoperto dalla Bonafede che “tornerebbe” sotto il regno dell’esponente centrista catanese che lì, in quell’assessorato, ha costruito il suo tesoretto di consensi.
Quanto ai Drs, invece, un posto libero potrebbe essere quello della Sgarlata ai Beni culturali. Nella composizione complessiva, insomma, potrebbe anche accadere che l’Udc rinunci ad un assessorato, mantenendo una rappresentanza di due componenti della giunta, a patto che in mano al partito del ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia resti l’omologo assessorato regionale, quello retto dalla Valenti.
Agli enti locali si è attuata, in effetti, una vera e propria blindatura con la nomina del segretario regionale dell’Udc, Giovanni Pistorio alla guida della segreteria tecnica. E non è un caso: D’Alia, che ha istituito un tavolo tecnico per la soluzione della vertenza precari siciliani, gioca in questo territorio la sua partita elettorale futura o futuribile e la gestione diretta del settore gli garantisce di incassare risultati e voti.
Quanto poi alla “convivenza” fra l’Udc e le altre forze moderate invitate a partecipare alla giunta, Articolo 4 e Drs, l’apparente ostilità che ha opposto il partito di Casini a Lino Leanza e soprattutto a Marco Forzese, presidente della prima commissione Affari istituzionali, eletto in quell’incarico quando vestiva la casacca democristiana, sintomatiche sono le parole del segretario Udc, Giovanni Pistorio: “Sono amico da una vita con Leanza e di li ho una stima incrollabile, diverso il giudizio s Forzese con cui ho scarsissima confidenza ma queste sono impressioni personali che nulla hanno a che vedere con la questione politica. Sto cercando di avere l’interpretazione autentica sugli esiti del vertice di ieri sera e dopo me ne farò un giudizio complessivo. Per noi resta importante ricordare che c’è un’alleanza originaria che ha sostenuto la candidatura di Crocetta e che con lui ha stilato un programma. Io confido nella capacità attrattiva del presidente che ha le prerogative per decidere anche rimpasto e nomi di nuovi assessori”.