“Il sindaco di Partinico ha saputo dell’assunzione di mio figlio dalle notizie trapelate dai media locali nei giorni scorsi, solo dopo abbiamo parlato dell’argomento”. Vito D’Amico, assessore alla Polizia Municipale del Comune di Partinico, interviene sulla polemica sollevata dal servizio pubblicato su BlogSicilia che ha rivelato che distilleria Bertolino ha assunto il figlio di D’Amico.
La distilleria Bertolino, la più grande d’Europa per estensione, è da decenni l’obiettivo di contestazioni e denunce all’autorità giudiziaria per inquinamento ambientale che hanno portato anche alla chiusura dell’impianto per alcuni anni.
“Il primo cittadino di Partinico – precisa D’Amico – non era a conoscenza della questione. Dopo la prima indiscrezione diffusa da una televisione locale, appena una settimana fa, ho ritenuto di affrontare l’argomento con il sindaco Lo Biundo che soltanto in quella circostanza è venuto a conoscenza della vicenda”.
Rifondazione Comunista chiede al sindaco Salvo Lo Biundo, di revocare la delega affidata all’amministratore, dall’altro l’assessore si difende e dice che non c’è nulla di illegale. “Le mansioni svolte dall’assessore D’Amico nella giunta, – spiega il segretario Toti Costanzo – infatti, hanno finalità di controllo sulle attività produttive, specie quelle riguardanti l’opificio, oltre che interventi a sostegno dei processi di legalità. Per Rifondazione Comunista di Partinico, la vicenda crea un conflitto di competenze tra l’assessore e la sua delega, ragion per cui, oltre alla revoca della delega”.
Si attende adesso di sapere se il sindaco prenderà provvedimenti nei confronti del suo assessore.